Walking Across the Star | Arctic Hotel
- Nome ProgettoWalking Across the Star
- StatusProgetto | Concorso di Architettura
- ProgettistaMarcello Cesini Architetto | Sara Cavazzoni Interior Designer
- CategoriaSpazio Pubblico | Hotel
- LuogoLapponia | Finlandia
- Anno2021
La genesi progettuale si fonda su alcuni temi radicati nelle usanze e nella storia della popolazione Lappone. Per il popolo Sami, popolo nomade abitante della penisola scandinava, il rapporto con la natura era molto importante ed avevano una totale devozione verso il cielo; essi infatti pensavano che l’aurora boreale non fosse altro che il manifestarsi di spiriti che scendevano sulla terra scagliandosi sui “malfattori”. I Sami inoltre avevano un forte legame con le costellazioni e, tra queste, troviamo quella per loro più importante: La Costellazione dell’Alce (Sarva in lingua Sami) la quale incorpora ben tre costellazioni minori. Partendo proprio dalla forma di questa costellazione celeste il progetto si snoda sulla collina di Ounasvaara, tracciando un percorso luminoso attraverso il bosco partendo dalla Hall, “stella” principale del progetto, per raggiungere poi le altre 16 “stelle minori”, ovvero le stanze, suddivise in stanza tenda (o Layvu room) e stanza suite (o kota room). Per i Sami inoltre era molto importante l’ordine e la suddivisione degli spazi delle loro abitazioni in 5 aree differenti e distinte: l’ala centrale che rappresentava in sequenza l’ingresso, la zona del camino e la cucina, mentre le due aree laterali erano adibite alla zona in cui si viveva (zona giorno) e a quella in cui si dormiva (zona notte). Questa idea viene ripresa nel progetto della Hall, la quale nasce da un pentagono svuotato al centro e scomposto in più livelli: nello spicchio centrale trova spazio un ampio ingresso a doppia altezza e, subito dietro, una zona relax sormontata da uno spazio osservatorio raggiungibile mediante 2 scalinate laterali simmetriche o da un ascensore circolare totalmente vetrato, posto al centro dello spazio. Da questa area si diramano le due ali laterali del pentagono: quella di sinistra nella quale si sviluppano 19 standard room (11 doppie, 6 triple e 2 quadruple), tutte con ampie vetrate che inglobano anche parte della copertura, poste su due differenti livelli di quota, accessibili tramite scale o ascensore e l’ala di destra, comprendente una sala ristorante a quota 0 ed una piccola spa a quota – 2.20 mt. A coronamento della forma pentagonale la “punta della stella” che collega le 2 ali (e rende quindi accessibile la spa anche ai disabili): una fantastica area relax interrata con la copertura totalmente vetrata, che rende possibile la vista delle aurore boreali. Passando invece alle 2 tipologie di camere vediamo come l’idea della forma pentagonale sia mantenuta e rielaborata. La suite room (Kota room in onore delle capanne dei Sami) nasce da una forma pentagonale vetrata sui due lati (e sul soffitto) che vanno a formare la “punta”, fulcro centrale della stanza e zona in cui è collocato il letto, alla quale si innestano la sauna, il bagno, un piccolo armadio ed un deposito sci. La peculiarità di questa camera è quella di essere quasi completamente affossata nel terreno, che la riveste e sormonta, nascondendola quasi del tutto alla vista, e permettendo così di avere una totale privacy nell’area esterna in cui si trova una piscina riscaldata ed una zona relax, accessibile direttamente dalla camera. La Layvu room invece riprende l’idea della tenda dei Sami e la riorganizza in chiave moderna, trasformandola in una vera e propria camera con bagno e sauna, molto particolare ed intima; essa infatti, di forma pentagonale, è totalmente chiusa sui lati, interrotta da qualche “taglio nella tela” con una copertura totalmente vetrata: un modo per permettere a chi la abita di alzare lo sguardo al cielo e godersi la meraviglia dell’aurora boreale anche stando coricato sul proprio letto. Oltre alla spettacolarità ed al rapporto con le usanze ed i costumi del luogo il progetto ricerca uno stretto legame col territorio che lo circonda, mediante l’utilizzo di materiali sobri, che si mimetizzano con l’ambiente che lo circonda. Sia la hall che le stanze sparse nel bosco sono totalmente realizzate e rivestite in legno con doghe ad andamento verticale nel quale trovano spazio i grandi “tagli” vetrati per permettere agli ospiti di essere in totale rapporto col cielo e con la natura. Tutta l’energia per alimentare l’Arctic Hotel viene recuperata dalla terra, grazie ad un impianto di riscaldamento ad energia geotermica, e dal cielo, grazie ai pannelli solari posti sul tetto in lastre di pietra della Hall.